20.05.2021 – In una lettera inviata al Ministro del MIC Dario Franceschini, l’AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, attraverso le parole del proprio Presidente Carlo Fontana, “sottolinea alcune criticità, tuttora irrisolte, che il comparto dello spettacolo dal vivo ancora patisce a causa delle conseguenze della pandemia, precludendo una piena ripresa delle attività e una compiuta e diffusa riapertura delle sale”.
Nello specifico, il Presidente AGIS “ritiene urgente e necessaria una definizione delle norme attraverso cui assegnare i contributi Fus del 2022, dal momento che esso, per ovvi motivi, non potrà essere considerato un anno ordinario viste le molte incertezze che affliggono il comparto (dalla capienza delle sale fino alla difficoltà di programmazione). Incertezze che impongono in tempi brevi una normativa che dia la possibilità alle imprese del settore di muoversi per tempo”. E sempre sul fronte del Fondo unico dello spettacolo, Fontana ricorda il congruo numero di istanze avanzate nel 2021 da parte di nuovi soggetti i quali, “se entreranno nel sistema in modo strutturale, dovranno necessariamente portare, a partire dallo stesso 2022, ad un incremento dello stesso fondo”.
In merito alla questione sanitaria, e più specificamente a quella inerente ai tamponi, il Presidente AGIS ribadisce ancora una volta “la disparità tra il settore dello spettacolo e quello dello sport”. “Ci troviamo di fronte – spiega – ad una norma che obbliga i lavoratori dello spettacolo ad effettuare tamponi antigenici 48 ore prima degli spettacoli ed ogni 72 ore in corso di attività – con le conseguenti difficoltà di natura economica – mentre apprendiamo con stupore che il cosiddetto Decreto Sostegni bis sembrerebbe prevedere un sostegno per il settore dello sport. Una scelta iniqua e penalizzante per il nostro comparto, che sembra non porre alcun segnale di attenzione nonostante il sensibile miglioramento della condizione pandemica”.
“Inoltre, riteniamo che le risorse rimanenti a valere sul Fondo emergenza spettacolo, cinema e audiovisivo ancora disponibili, dovrebbero essere utilizzate attraverso meccanismi concreti di sostegno al riavvio delle attività”.
“Nell’apprezzare lo sforzo del Ministero nell’aver immaginato un Disegno di Legge delega che si occupi delle tutele nel settore dello spettacolo siamo però costretti a constatare che, ad oggi, non si conosce ancora l’esatta declinazione del testo finale che andrà all’attenzione del Parlamento. Una condizione che preclude all’AGIS la possibilità di poter offrire un contributo serio e strutturato alla definizione di un’annosa vicenda. Confidiamo – conclude Fontana – che le questioni poste vengano tenute nell’adeguata considerazione attraverso un’interlocuzione, ancora una volta, concreta ed efficace”.